Era una fredda giornata di ottobre e l'obitorio dell'Ospedale San Francesco di Imperia era immerso in un silenzio dignitoso, interrotto da ovattati pianti di dolore. Mi avviai sconsolato nel corridoio sul quale si aprivano le porte delle stanze dove riposavano le salme e, a mano a mano che passavo davanti ad esse, si udiva il pianto crescere nell'avvicinarmi e affievolirsi nel superarle, come una sinistra musica che volesse giocare con me.............................................. .................. ............... ........................................... ...............................
Papà era lì, vestito nel suo elegantissimo doppiopetto "fumo di Londra".
Coi suoi capelli bianchi, inconsuetamente ben pettinati ,il volto
austero, la fronte spaziosa, la bocca,
.... la bocca
la sua bocca mi colpì… dapprima non riuscii a capirne il perché… poi percepii un sorriso "beffardo" sulle sue labbra, che mi turbò profondamente............................................ ....................................... ............................. ......................................

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